Ennio Demori...foto in giro

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Avventura fra i VULCANI

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La SICILIA dei VULCANI (Etna, Stromboli, Vulcano)
Quando l’Avventura “Entra” nella tua Vita (Ricordi e Sensazioni)


     Effettivamente lo “Spirito d’Avventura”  e la ricerca della stessa ha sempre pervaso la mia vita, fin dai 5-6 Anni . Gironzolare a piedi scalzi in lungo e in largo per una spiaggia, in inverno, magari  con il mare mosso (talvolta molto mosso), raccogliendo conchiglie di ogni tipo; arrampicarsi ,ramo dopo ramo, fino alla cima di un pino marino e guardare l’orizzonte con barche da pesca che si allontanavano, senza pensare al rischio di un ramo che possa spezzarsi; “infilarsi” in una grotta con una “specie” di lampadina tascabile ed un rotolo di spago. Era l’avventura “fuori la porta” con i suoi rischi, ma era la “mia Avventura”.

     Crescendo, ho continuato ad alimentare quell’innata passione cimentandomi in tutte le attività sportive che mi potevano esse “utili” per  superare gli ostacoli  a cui sicuramente sarei andato incontro: due pattini a rotelle, una bicicletta, due pinne ed un fucile subacqueo, un paio di sci, un paio di scarponi, uno scooter. Effettivamente il grande impegno ed i buoni risultati raggiunti in quelle attività  mi hanno consentito di andare in “Posti” e “Luoghi” del mondo con la mente sgombra da paure e timori  ma mantenendo sempre “la Testa sulle Spalle” (ascoltando il mio Corpo e la mia mente)e, quindi, senza “Rischi Estremi” facendo sempre tesoro delle esperienze altrui,  leggendo e documentandomi in tutti i modi possibili.
 
     Dall’età di 17 anni, poi, con la mia prima fotocamera (regalatami da mio padre) e, via,via con  le altre Fotocamere, la “Voglia di Avventura” si è molto amplificata perché avevo in mano “uno strumento” che avrebbe mantenuto sempre “un Cordone Ombelicale”  con ciò che avevo visto  ed imparato “Sul Campo”.

      Eccomi, questa volta, in giro per i Vulcani  della Sicilia, sempre Attivi, Belli, Affascinanti, ma anche Paurosi se non “Avvicinati” con le dovute cautele. Però, che grande emozione “stare accanto a Loro” , il più vicino possibile, rispettando la “Loro Natura” impervia e quasi senza tempo, in considerazione che la Lava può veramente considerarsi  un “Contatto Primordiale”.

ETNA

Ho raggiunto i suoi  3295 m. con un gruppo di amici del CAI, durante una lunga, faticosa  traversata  di 9 ore  dal Rifugio Sapienza  (Nicolosi) a Linguaglossa (dove ci aspettava il pullman per riportarci a Palermo). “Egli” è sicuramente il vulcano  che ho visitato di più, vuoi “inseguendo” diverse sue eruzioni, vuoi per le escursioni  a piedi, vuoi ancora perché era la mia meta preferita per sciare a 2600 m. di altezza in mezzo a cotanta natura selvaggia (vento, neve, lava, sole). Certamente scendere con gli sci con il sole al tramonto e Catania “Ai  piedi” era sempre un emozione, ma “Quella” vissuta di notte a 30-40 metri di distanza dal Fronte Lavico,  fotografando con la mia Hasselblad  quel fiume ardente, è stata veramente un’emozione “Mozza-Fiato” irripetibile.


STROMBOLI (Giugno 1990)

Questo Vulcano è veramente “Tosto” ma estremamente affascinante. Posso dire che l’escursione col C.A.I., che mi ha permesso di “Visitarlo”, è stata per me una fra le più impegnative da me fatte (alla pari, forse, della Capanna Margherita a 4600 m. sul m. Rosa). Lo Stromboli  è alto 932 m. fino al punto più altro (al di sotto del quale si vede “chiaramente” la bocca eruttiva con la lava ardente all’interno), ma sono stati 932 m. “micidiali” .

Quando, dall’Aliscafo, ho intravisto quel Cono Nero che si stagliava, isolato, in mezzo al mare ho avuto diverse sensazioni, da un “pizzico” di paura, all’ammirazione, all’ansia ed infine all’emozione  di poter affrontare la salita lungo i suoi fianchi  che avevano (ed hanno) una pendenza del 60% circa. Nessun dubbio, però, sul fatto di “Arrivare in cima”. Una volta sbarcato, l’ansia e la paura  si sono dissolti  guardando il mare limpidissimo sulla spiaggia nerissima con le barche ”mollemente” adagiate” sulla riva,  pronte per solcare le acque antistanti. Poi, quando con le “Moto Ape“ (le “tre ruote” della Piaggio), abbiamo percorso le piccole stradine che si inoltravano fra le  bianchissime  case fino al punto di riunione, una benefica emozione mi ha letteralmente pervaso “sciogliendo” qualsiasi restante (anche piccola) traccia “ansiosa”.

Quell’emozione benefica è stata di grandissima importanza perché ha “liberato” la mia mente, fornendo al mio fisico un aiuto fondamentale per affrontare quelle fatiche che  mi erano ancora sconosciute. Per fortuna che, essendomi documentato prima  e con l’esperienza dell’Alta montagna, mi sono adeguatamente attrezzato con uno Zaino opportunamente “preparato”, come peso, sapendo che:  avrei dovuto Pernottare sulla vetta, Salire con un caldo notevole (anche se  lievemente ventilato dalla brezza marina) implementato dal calore “riflesso” dalla Lava nera sulla quale era stato tracciato un stretto sentiero scosceso  ricavato sul fianco del Vulcano, Portarmi  non meno  di 2 litri e mezzo di acqua, Portarmi una quantità notevole di Ortaggi (Carote, lattuga da masticare lungo la salita, per sopperire con l’acqua ed i Sali ivi contenuti  alla sudorazione e ridurre al minimo il consumo del’acqua ”vera”) e tanta frutta  (Mele, Banane) quale unico cibo, Portarmi indumenti, rigorosamente  bianchi, (da indossare sempre per evitare scottature e ridurre la sudorazione), per uni cambio, una volta raggiunta la Vetta, Avere un Sacco a pelo ed una Giacca leggera per trascorrere la Notte in Cima, Portarmi la Fotocamera (anche in questo caso la pesante ma “meravigliosa” Hasselblad) ed un adeguato treppiede, Portarmi una efficientissima e potente Torcia Elettrica con batterie di ricambio.

Una volta arrivato in vetta, dopo avere “cambiato indumenti”,  ho dovuto trovare un “posticino” dietro un muretto di mattoni di lava per ripararmi (assieme ad altri amici) dalla “polvere di lava” che la brezza notturna sollevava. Successivamente, sono salito più in alto (seguendo un percorso illuminato dalle ”nostre” torce) per “vedere” la Bocca  eruttiva sottostante. Scendendo poi all’Alloggio di fortuna, ho montato il treppiede e la fotocamera . Avendo constatato che ogni sette od otto minuti circa avveniva una mini-eruzione mi sono adeguato di conseguenza per  “tenere aperto” il Diaframma dell’obiettivo  una decina di secondi prima.

Debbo dire, però,  che  lo spettacolo “offerto” dal Vulcano è stato veramente superbo come superba è stata la Veduta panoramica “sottostante” ripresa con gli spettacolari colori dell’alba alle ore Quattro del mattino seguente.

Qualcosa di incredibile, comunque, si è verificato alle prime luci dell’alba (prima di scendere col “fresco”) quando abbiamo constatato che i torsi delle mele (assolutamente ecologici) erano “spariti”! Abbiamo scoperto che, anche in quelle condizioni “estreme” c’erano dei simpaticissimi abitanti “Alieni”: pulitissimi topolini di una decina di centimetri (con piccoli “lunghi” baffi ) che mangiavano le mele con le  zampette anteriori.

L’escursione si è conclusa la mattina seguente con uno “stupendo, rilassante” bagno nel mare limpidissimo, che lambiva continuamente la spiaggia di piccole pietre laviche, con un buon pranzo,  a base di pesce freschissimo ed, infine, con il ritorno in aliscafo lasciando, per quel che mi riguarda, una parte del mio cuore su quel Cono lavico.

VULCANO

Certamente  questa escursione è stata meno impegnativa delle precedenti perché i suoi 386 m. sono praticamente accessibili a tutti (o quasi) perché c’è un comodo sentiero  che porta sulla sommità in un’ora circa. Una volta arrivati, si può tranquillamente camminare sull’orlo del Vulcano tranne nella “zona attiva”,
piena di fumarole e vapori tossici (anidride solforosa ad es.) che la rendono  sicuramente pericolosa. Ebbene, in una delle mie escursioni, ho avuto “la fortuna” di trovare una “guida”  che, per pochi visitatori, teneva a disposizione delle vere e proprie  maschere per il Gas che  ha permesso di inoltrarmi per una cinquantina metri al di sotto di quella “zona attiva” . Anche questa è stata una “bella esperienza” perché mi ha dato l’opportunità  di conoscere alcune “attività secondarie”  legate all’attività vulcanica eruttiva che, nel caso di Vulcano, da tantissimi anni  è (fortunatamente) assente. Anche dalla sua sommità il Panorama  è veramente superbo tanto da sedersi per terra  e “godersi”, a volontà  quelle vedute che sicuramente “rimarranno” impresse per sempre!


 
 
 
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